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Affermarsi o isolarsi

autostima

Le donne dotate, anche quando cose bellissime nascono dalle loro mani, dalle penne, dai corpi, continuano a dubitare di essere vere artiste, scrittrici, pittrici, persone. Qualsiasi tentativo di atto creativo disturba un animo negativo, che parte subito all'attacco. La donna prende in mano una penna, e la fabbrica sul fiume sputa veleno...

 

da "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés 

 

Ho notato che molti artisti hanno alla base un problema di autostima che non riescono o non desiderano risolvere rientrando nei ruoli "imposti" dalle convenzioni sociali. C'è allora chi cerca di ottenere il proprio potere personale attraverso la ricerca di maggiori contatti possibili nel mondo musicale. C'è chi si isola scegliendo un percorso del tutto personale e issando la bandiera della sua “diversità”. Non so, in verità, quanto tutto questo sia utile per nutrire davvero in profondità quel lato più o meno inconscio di fragilità e bisogno di riconoscimento (che poi, forse, non è altro che un bisogno profondo di amore). Ho constatato che un buon numero di musicisti ha tutta una sua storia personale e psicologica che per molti versi ricalca, nella sua vita, la filogenesi della storia dei neri e del jazz. 

Provo a riassumerla qui per sommi capi così come mi pare di vederla: senso di estraneità in un luogo sconosciuto e ostile, emarginazione e repressione da parte del "bianco" (che rappresenta i valori riconosciuti socialmente) nei confronti del lato "selvaggio" e naturale dell'Io, malinconia (blues), tentativo di essere accettati e rivalsa da parte del "nero" (come parte "rifiutata" dell'Io) attraverso l'affermazione personale come artista. E ancora estraneità, sentirsi diverso. 

Ho parlato in questo breve scritto dell'importanza di avere un proprio rifugio personale per rimanere sé stessi in una società che ci vuole manipolare, ma bisogna fare anche attenzione a non cadere nella sofferenza opposta. Forse la via migliore è quella di non cadere in modo eccessivo in nessuna delle due modalità (quella che cerca il potere fuori o al contrario quella che si autoemargina) e invece impegnarci a cercare quella Forza Interna che ci consente di percorrere la nostra via artistica nel nostro unico e personale modo; e poi uscire dal proprio guscio, diffondere e fare dono del proprio messaggio affrontando con coraggio le prove a cui il mondo della musica ci sottopone. Rinforzando e nutrendo il nostro "bambino interiore" (che ha tanto bisogno della nostra fiducia e capacità di accettazione), la nostra autostima e forse, io spero, ritornando alla radice, l'amore di cui abbiamo così fame.

 

AUTOREGOLAZIONE
AUTOREGOLAZIONE

"L'AUTOREGOLAZIONE è un processo di molti sistemi biologici, risultante da un meccanismo interno adattativo che funziona per regolare o ridurre la risposta agli stimoli nei diversi sistemi."

Questo processo è valido anche nel percorso di consapevolezza vocale ed è necessario, quindi, rinunciare all' idea di un totale  controllo volontario, abbandonandosi al suono e alle percezioni interne come un distaccato osservatore,

 La calma che nasce da questo modo di porsi durante lo studio , favorisce l' apprendimento e  l' emissione stessa ...

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Può IL TOCCO stimolare la nostra creatività vocale?

È  possibile essere avvolti dal suono?

In che modo la pelle è legata al nostro io?

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"Se la pelle è l’involucro del corpo, allo stesso modo l’Io tende ad avvolgere l’apparato psichico"

Didier Anzieu

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Breve riflessione per il cantante in cammino


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Scegliamo un GENERE MUSICALE e

 uno stile vocale 

adatto a noi 

cerchiamo di adattarci 

a uno " stile" ideale ?



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Questo potrebbe dire qualcosa  di noi e  

del nostro atteggiamento verso la vita





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