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Elemento Terra: ritrovare un ritmo calmo

ritmo calmo

C’è un tempo umano e un tempo selvaggio. Anche la psiche e l’Anima delle donne hanno i loro cicli e le loro stagioni di attività e solitudine, di fretta e di stasi, di coinvolgimento e allontanamento, di ricerca e riposo, di creazione e incubazione, di partecipazione e ritorno al posto dell’Anima.

 

da "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés 

 

Cantare è, per quello che mi riguarda, un ritorno a sé, ossia arrivare a contatto con la propria forza interiore: lasciar riposare, come la terra sa fare, mettere in pausa il più possibile la muscolatura esterna, ridurre al minimo gli sforzi al di fuori e sviluppare una buona forza interna, addominale e della laringe. 

Se qualcuno mi chiedesse, in breve, i concetti fondamentali di ciò che per me è il canto, non avrei dubbi: forza interna e semplicità. 

Mi spiego andando per gradi iniziando con l'espressione: forza interna. Ti faccio una domanda: fai ginnastica regolarmente o l'hai fatta in passato? Se io penso allo stretching, mi vengono in mente una serie di insegnanti che ho incontrato che, durante la lezione, continuano a ripeterti: "Forza dai, su tira, vai più giù, più su, forza, arriva fino in fondo, sforzati!" Ecco, questo non è usare la forza interna. Se ti stai sforzando e magari hai la colonna tutta schiacciata e storta per arrivare, ad esempio, a toccarti i piedi, stai certamente facendo di tutto tranne che usare la tua forza interna, la forza del tuo Hara. In oriente l'Hara è il centro più importante della nostra energia vitale e sta nella parte più profonda del ventre. E' un punto di forza interna molto importante.

Il secondo concetto su cui vorrei farti riflettere è la semplicità, intesa anche nel senso più ampio di umiltà, di arrivare a fare solo ciò che ti viene naturale, senza forzi e farlo con tutto il relax, la dolcezza, la lentezza e la fluidità che ti è possibile. La parola umiltà, forse lo saprai anche tu, viene dal latino humus, quindi ci riporta ancora una volta alla nostra amata terra. Quando studi, quindi, non cercare di forzarti a fare troppi virtuosismi e non ti fissare sul raggiungimento degli acuti, prova a fare come la terra. Non ti sforzare di puntare troppo in alto o di andare troppo veloce. Punta sulla qualità più che sulla quantità, questo è il mio consiglio. Imparerai meglio e sentirai il tuo suono bello e armonioso. 

Se semplifichi le tue pratiche, entrerai nell'essenza della tua voce. La semplicità ti dà la possibilità di entrare in contatto con il profondo senso del linguaggio del suono invece di imparare la filastrocca a memoria. Prova a riflettere su quest'idea: il senso al posto del ripetere a memoria. Questo è entrare nell'essenza di qualcosa. Siamo in una società molto competitiva, con la mania del controllo. Io ti sto dicendo qualcosa che va controcorrente, lo so, ma se stai leggendo questo libro è perché ti interessa sapere come la penso o mi sbaglio? 

Quindi ti consiglio questo: creati un piccolo rito. Non pensare di dover studiare ore e ore e fare tanta fatica e stancarti; questa società ci ha insegnato a sforzarci e faticare senza sentire il corpo, la nostra terra appunto (anch'io, purtroppo, non sono esente dai condizionamenti, ma sto quantomeno provando ad andare oltre). Prova a prendere il momento del canto come un momento di relax. Cerca di dedicarti al canto anche solo 15-20 minuti al giorno, se non puoi di più, poco per volta, proprio come un albero che lentamente prende il suo posto espandendo le sue radici nella terra ed i suoi rami verso il cielo. Se hai il lavoro, la casa, i figli o l'esame da preparare so bene che non potrai fare molto e proprio per questo ti dico, per quello che è la mia esperienza, di non pensare nei termini di: O tutto o niente, studio due ore al giorno o non serve a nulla. No, non è così, prova solo a far entrare un piccolo rito vocale nella tua giornata, non so, magari prima di cena o come è più comodo per te, come un momento di meditazione: accendi una candela o un incenso e prova a dirti che questo è un momento tutto per te. Prova a rilassarti in quello che fai, senza voler raggiungere chissà che obiettivi. 

Lo so che quello che ti dico non è ciò che ci si aspetta da un insegnante, ma io so che molti (io ad esempio) quando sentono di avere davanti un impegno che appare come una grossa montagna da scalare forse possono resistere una settimana, due, tre, nel tentativo di fare il proprio dovere, ma prima o poi mollano del tutto. Tu vai piano e rilassati, fai come la tartaruga che è il simbolo della nostra Madre Terra, vai piano e vedrai che migliorerai lo stesso, te lo assicuro.

 

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